(Roma 1907 – Roma 1990)
L'invidia
è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più
torna a galla.
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Quando
non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per
credere; questo è il principio di ogni fede.
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Gli
uomini veramente di profondo senso religioso non si scandalizzano mai. Insomma,
non credo che Cristo si scandalizzasse mai. Anzi non si è mai
scandalizzato. Si scandalizzavano i farisei.
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Le
donne sono come i camaleonti, che dove si posano prendono colore.
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Le
grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.
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La
storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia.
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Il
sentimento della noia nasce in me da quello dell'assurdità di una
realtà, come ho detto, insufficiente ossia incapace di persuadermi della
propria effettiva esistenza.
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Soprattutto
quando ero bambino, la noia assumeva forme del tutto oscure a me stesso e agli
altri, che io ero incapace di spiegare e che gli altri, nel caso di mia madre,
attribuivano a disturbi della salute o altri simili cause.
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Sai
cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia.
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L'uomo
vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato.
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Un
male incerto provoca inquietudine, perché, in fondo, si spera fino
all'ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche
tempo una squallida tranquillità.
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Non
è così facile liberarsi dai sentimenti come dalle idee: queste
vanno e vengono, ma i sentimenti rimangono.
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Non
c'è coraggio e non c'è paura, ci sono soltanto coscienza e
incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.
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Le
amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano.
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Per
una donna i corteggiatori sono come le collane e i braccialetti: ornamenti di
cui, se può, preferisce di non disfarsi.
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Se
fossi religioso direi che è arrivata l'apocalisse. Siccome non sono
religioso, mi limito a dire che sono venuti i nazisti, il che, forse è
la stessa cosa.
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L'Africa
è la cosa più bella che esista al mondo. Il suo odore e i suoi
finti cavalli, ovvero le zebre, non si dimenticano mai.
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Si
vede che lo sport rende gli uomini cattivi, facendoli parteggiare per il
più forte e odiare il più debole.
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La
comicità implica l'esperienza indispensabile della serietà,
mentre la serietà non implica affatto l'esperienza della
comicità.
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Nonostante
una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine mi
considero un privilegiato per il fatto di essere un artista.
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La disoccupazione è
una cosa per il disoccupato e un'altra per l'occupato. Per il disoccupato
è come una malattia da cui deve guarire al più presto, se no
muore; per l'occupato è una malattia che gira e lui deve stare attento a
non prenderla se non vuole ammalarsi anche lui.
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