mercoledì 30 settembre 2015

Federico Garcia Lorca - citazione, frasi celebri, aforismi







Federico Garcia Lorca - citazione, frasi celebri, aforismi

Poeta e Drammaturgo Spagnolo

(Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936)

 

La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere.

 

La poesia non cerca seguaci, cerca amanti.

 

Chi si muove crea, chi sta fermo sogna.

 

Vederti nuda è come ricordare la Terra.

 

Gli alberi tessono il vento e le rose lo tingono del loro profumo.

 

Il denaro abbellisce.

 

Mi vedo nei tramonti e un formicaio di gente cammina nel mio cuore.

 

Sono venuto qui non a tenere una conferenza su temi studiati e preparati, ma a conversare con voi di ciò che nessuno mi ha insegnato, di ciò che è sostanza e magia, di poesia.

 

Oh, che fatica mi costa amarti come ti amo! Per il tuo amore duole l'aria, il cuore e il cappello.

 

Protestavo ogni giorno. Protestavo nel vedere i bambini negri come decollati dai colletti inamidati, con vestiti e stivaletti dai colori sgargianti, pulire le sputacchiere di uomini freddi che parlano come anitre.

 

Oltre all'arte dei neri, c'è solo l'automazione e la meccanizzazione.

 

Il mio sguardo si stupisce, si inchina, il mio cuore chiude tutti i suoi cancelli, per meditare di nascosto sul miracolo. Sei tanto bella.

 

 

lunedì 28 settembre 2015

Rino Gaetano - Frasi Celebri e Aforismi







Rino Gaetano - Frasi Celebri e Aforismi

Cantautore Italiano

(Crotone 1950 - Roma 1981)

 

Ci sono persone pagate per dare notizie, altre per tenerle nascoste, altre per falsarle. Io non sono pagato per far niente di tutto questo.

 

 C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni!

 

Guardate che le canzoni non sono testi politici e io non faccio comizi. Questo è uno sfottò. Insomma, per me "Nuntereggae Più" è la canzone più leggera che ho mai fatto.

 

Si dice che in America tutto è ricco, tutto è nuovo, puoi salire in teleferica sui grattacieli e farti un uovo; io invece cerco il rock'n'roll al bar e nel metrò, cerco una bandiera diversa, senza sangue, sempre tersa.

 

Cerco di scrivere canzoni ispirandomi ai discorsi che si possono fare sui tram, in mezzo alla gente, dove ti rendi subito conto dell'andazzo sociale. Non voglio dare insegnamenti, voglio soltanto fare il cronista.

 

Mi dicono alla radio statti calmo statti buono non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti e costi quel che costi la vincerò non ci son santi.

 

Si rischia il qualunquismo quando uno attribuisce ad una canzone l'effetto di un comizio politico non quando pensa di scrivere una canzone da ore liete, evasiva. Le mie sono canzoni d'amore per la società.

 

Se per popolare si intende vicino alla gente in modo che possano riconoscermi in loro come amico, si sono popolare!

 

Il festival resta una passerella e come tutte le passerelle ti offre tre minuti per fare un discorso che normalmente fai in uno spettacolo di due ore. Così devi trovare un sistema. Da parte mia, ho scelto la strada del paradosso un po' alla Carmelo Bene. Penso che Luigi Tenco dieci anni fa sia morto di noia perché da ventotto anni Sanremo è sempre uguale, perché non c'è la buona intenzione di cambiarlo davvero.

 

Sognare la vita, vivere un sogno, cantare per non vivere niente.

 

Me sembra de sta' all'ippodromo de le Capannelle! Ma fateme capi'... So' un cavallo vincente o piazzato?

 

Nei momenti di claustrofobia, quando mi assale la noiosa apatia, mi accorgo di avere un'ombra davanti alla mia.

 

Beati i bulli di quartiere perché non sanno quello che fanno ed i parlamentari ladri che sicuramente lo sanno.

 

Gianna è una ragazza, una quindicenne che si pone un grave problema, cioè, dice "Che faccio, mi politicizzo subito o aspetto di diventare prima donna e poi lo faccio?" Ecco, alla fine questa dura lotta non si risolve assolutamente perché fa tutte e due le cose insieme.

 

Vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia che ce l'ha con me.

 

 

Francesco Guccini - aforismi, frasi, citazioni, massime







Francesco Guccini - aforismi, frasi, citazioni, massime

Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) 
cantautore, compositore, scrittore e attore italiano

Consigli non né do proprio, se non uno: leggere, leggere, leggere. La lettura è come un salvadanaio, oppure come il maiale. Il salvadanaio, se lo riempi, al momento di romperlo ci trovi dentro qualcosa. Ugualmente il maiale, se lo tratti bene, quando lo ammazzi è buono.

Bisognerebbe essere sempre un buon uomo di spettacolo, quando si è giornalista, insegnante o cantautore. Trovare sempre il modo di rendere la materia appetibile senza, per questo, scendere a compromessi, svendendosi.

La poesia parte da dentro di sé. Fuori dalla finestra si sta risvegliando il torrente dall’inverno. Ma anche i muri vecchi e sporchi di una città, possono essere poetici, se negli occhi c'è poesia che guarda.

Ho scelto di vivere nelle montagne che mi hanno visto bambino. E’ una vita profondamente diversa da quella della città. Meno caos, rumori, velocità. Ma soprattutto ci si saluta, anche fra sconosciuti. Ognuno qui ha la sua fetta di Appennino, un fiume, un monte, un bosco...

Il dialogo oggi è doveroso. Ho sostenuto convintamente Bersani prima delle elezioni, durante le primarie, e lo sostengo in questo sacrosanto tentativo di dialogo con il movimento di Beppe Grillo.

A perdere, se così si può dire, sono stati i nostri padri che hanno fatto la guerra, si sono svegliati in un mondo completamente diverso da quello che avevano conosciuto e che hanno stentato a capire fino alla fine dei loro giorni. Noi, a conti fatti, siamo stati fortunati: abbiamo vissuto la stagione della ricostruzione e del boom, poi, nel ’68, molte cose sono cambiate, un po’ per i tempi e un po’ perché anche noi abbiamo forzato il corso degli eventi. No, la nostra generazione non ha perso.

Giorgio, quando veniva a Bologna per uno spettacolo, lo andavo a sentire sempre volentieri e, al termine dello serata, a tavola, ci mettevamo a discutere di varia umanità. C’era grande sintonia. (Riferita a Giorgio Gaber)

 

sabato 26 settembre 2015

Primo Levi - citazione, frasi celebri, aforismi









Scrittore, Partigiano, Chimico e Poeta Italiano
(Torino 1919 - Torino 1987)


Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria.

 

C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo. 

 

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. 

 

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no.

 

Non esistono problemi che non possano essere risolti attorno ad un tavolo, purché ci sia volontà buona e fiducia reciproca; o anche paura reciproca.

 

Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo.

 

Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.

 

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.

 

I nazisti e i fascisti hanno dimostrato per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell'uomo dopo millenni di vita civile, e questa è opera demoniaca. 

 

Della mia vita di allora non mi resta oggi che quanto basta per soffrire la fame e il freddo; non sono più abbastanza vivo per sapermi sopprimere. 

 

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono.

 

Meglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già difficile ed incerto pilotare il proprio. 

 

Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele.

 

Rita Levi Montalcini è una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa.

 

Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. 

 

Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi.

 

Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.

 

Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri, ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione al campo avverso. 

 

Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta. Ma non ci capita sovente, e non sono lunghi sogni: noi non siamo che bestie stanche.

 

Avevo una enorme, radicata, sciocca fiducia nella benevolenza del destino, e uccidere e morire mi parevano cose estranee e letterarie. I miei giorni erano lieti e tristi, ma tutti li rimpiangevo, tutti erano densi e positivi; l'avvenire mi stava davanti come una grande ricchezza.

 

Il sopravvivere senza aver rinunciato a nulla del proprio mondo morale, a meno di potenti e diretti interventi della fortuna, non è stato concesso che a pochissimi individui superiori, della stoffa dei martiri e dei santi.

 

In ogni gruppo umano esiste una vittima predestinata: uno che porta pena, che tutti deridono, su cui nascono dicerie insulse e malevole, su cui, con misteriosa concordia, tutti scaricano i loro mali umori e il loro desiderio di nuocere.

 

Kafka comprende il mondo (il suo e anche meglio il nostro di oggi) con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa.

 

In realtà, e nonostante alcune contrarie apparenze, il disconoscimento, il vilipendio del valore morale del lavoro era ed è essenziale al mito fascista in tutte le sue forme. Sotto ogni militarismo, colonialismo, corporativismo sta la volontà precisa, da parte di una classe, di sfruttare il lavoro altrui, e ad un tempo di negargli ogni valore umano.

 

L'uomo è per natura gregario. Ricerca più o meno consapevolmente la vicinanza non già del suo prossimo generico, ma solo di chi condivide le sue convinzioni più profonde (o la sua mancanza di tali convinzioni). 

 

In questa nostra epoca fragorosa e cartacea, piena di propaganda aperta e di suggestioni occulte, di retorica macchinale, di compromessi, di scandali e di stanchezza, la voce della verità, anziché perdersi, acquista un timbro nuovo, un risalto più nitido.

 

La vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa. 

 

La maggior parte tra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le città italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista costretta all'antisemitismo dalle leggi razziali di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalità del popolo italiano.

 

Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso.

 

Nelle intenzioni fasciste, in Italia, la caccia all'ebreo non avrebbe dovuto essere meno accanita che nella Germania alleata, ma è stata ampiamente vanificata dalla sensibilità umana degli italiani, dalla indifferenza politica di allora, e dal discredito di cui il fascismo si era ormai coperto.

 

 

 

Frasi, citazioni e aforismi sul formaggio










Frasi, citazioni e aforismi sul cibo e la cucina

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Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio?
(Charles de Gaulle)

Datemi un buon coltello affilato e un buon formaggio da tagliare e io sarò un uomo felice.
(George RR Martin)

Il formaggio completa una buona cena e integra una cattiva.
(Eugene Briffault)

Ogni formaggio aspetta il suo cliente, si atteggia in modo d’attrarlo, con una sostenutezza o granulosità un po’ altezzosa, o al contrario sciogliendosi in un arrendevole abbandono.
(Italo Calvino)

Un fine pasto senza formaggio è come una bella donna senza un occhio.
(Jean Anthelme Brillat-Savarin)

Il formaggio costituisce, con il pane e il vino, la trinità della tavola europea.
(Michel Tournier)

Un formaggio può deludere. Può essere noioso, ingenuo o troppo sofisticato. Eppure resta il formaggio… la corsa del latte verso l’immortalità.
(Clifton Fadiman)

Il formaggio è il frutto di una serie di conoscenze e tradizioni che è interessantissimo approfondire. Potremmo imparare che non esiste solo il Parmigiano Reggiano, per esempio, ma che ce ne sono di quasi infiniti, per prezzo e qualità, da latte di razze diverse, allevate in un certo modo, con diverse stagionature e di conseguenza diversi sapori e possibilità di utilizzo. E questo soltanto per parlare di uno dei formaggi a latte crudo più comuni e diffusi nelle nostre case.
(Carlo Bogliotti, Slow food)

Il formaggio serve solo a rendere la lingua adatta ad assaporare il vino.
(Heinrich Von Kleist)

E’ una cosa romantica dedicare voi stessi, i vostri soldi e il vostro tempo al formaggio.”
(Anthony Bourdain)

Se i vulcani dell’Auvergne si risvegliassero, si perderebbero almeno una cinquantina di buoni formaggi. Incrocia le dita.
(Jean-Marie Gourio)

Et eravi una montagna tutta di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevan, che fare maccheroni e ravioli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n’aveva
(Giovanni Boccaccio, nel descrivere il Paese del Bengodi)

A fissare con una fortissima lente d’ingrandimento la grana del parmigiano, essa si rivela non soltanto come un’immutabile folla di granuli associati nell’essere formaggio, ma addirittura come un panorama. E’ una foto aerea dell’Emilia presa da un’altezza pari a quella del Padreterno
(Giovannino Guareschi)

Se avessi un figlio in età da matrimonio, gli direi: “diffida di quelle donne che non amano né il vino né i tartufi né i formaggi né la musica.
(Colette)

L’età non conta, a meno che tu non sia un formaggio.
(Proverbio svizzero)

Il formaggio per esser buono dovrebbe essere non troppo occhiuto, di buchi larghi, non tanto vecchio, che pianga, non duro come la pietra, giallo come Lazzaro resuscitato
(Scuola Salernitana)

“Il mio formaggio, il mio vino, il mio pane”.
(Ulisse)

Mai impegnarsi con un formaggio senza averlo prima esaminato.
(T.S Eliot)

Un buon formaggio è sempre grasso ed è il grasso che da’ forza, sapore e aroma. Il formaggio light sta al vero formaggio come una bambola gonfiabile sta a una donna.
(Bay Allan)

Ma era soprattutto sul banco che i formaggi si alzavano in pila. Lì, accanto ai pani di burro da una libbra, si allargava, entro foglie di bietola, un enorme formaggio d’Auvergne, come spaccato a colpi di scure, poi un Chester color oro, un Gruyere, simile a una ruota caduta da qualche carro barbarico; l’Olandese, rotondo come una testa mozza imbrattata di sangue rappreso, e colla durezza d’un cranio vuoto, per cui viene chiamato testa di morto. Il Parmigiano, tra quelle forme massicce di pasta cotta, aggiungeva il suo sentore aromatico. Tre forme di Brie, su tavolette tonde, avevano la mestizia di lune spente (…) Il Roquefort, anche lui sotto campane di vetro, si dava arie principesche, mostrava la faccia marmorea, grassa, con vene azzurre e gialle, come colpito da certe malattie vergognose dei ricchi che mangian troppi tartufi; e lu accanto, in un piatto, i formaggini di capra, grossi come il pugno d’un bambino, duri e grigiastri, rammentavano i ciottoli, che i caproni fanno rotolar giù, nelle svolte dei sentieri sassosi. Qui cominciava la vera puzza. Il cacio Mont d’or, di color giallo chiaro, mandava un odore dolciastro; il formaggio di Troyers, grosso, schiacciato sugli orli, di più forte acredine, aggiungeva un fetore di cantina umida; il Camembert, una punta di selvaggina troppo frollata; il Neufchktel, il Limbourg, il Marolle, il Pont-l’pvrque, di forma quadrata, ciascuno recava la sua nota acuta e particolare in quel concerto d’odori pesante fino alla nausea; il Livarot, dipinto di rosso, terribile al palato, come una zaffata di vapori di zolfo; poi finalmente e sopra tutti gli altri, l’Olivet, avvolto in foglie di noce, come quelle carogne che i contadini ricoprono di frasche, in fondo a un campo, e che fumano al sole. Il caldo pomeriggio aveva reso molle i caci; la muffa delle croste si scioglieva, lasciando una vernice color di rame rosso e di verderame, simile a ferite mal rimarginate; sotto le foglie di quercia un soffio sollevava la crosticina del cacio Olivet che alitava col respiro lento e grosso d’un uomo addormentato; un’onda di vita aveva bucato e invaso un Livarot, e in quella intaccatura aveva partorito un popolo di vermicini. E dietro le bilance, nella sua scatoletta, un formaggio Gpromp aromatizzato all’anice mandava un Letore tale, che le mosche giacevano fulminate attorno alla scatola, sul marmo rosso venato di grigio.
(Emile Zola)

I poeti sono sempre stati misteriosamente silenti sull’argomento formaggio.
(Gilbert K. Chesterton)

Si può leggere su alcune confezioni dei formaggi “45% di materia grassa”. Sulle copertine di certi romanzi si dovrebbe leggere: “1% materia grigia”.
(Andrè Birabeu)

Che cosa ne è del buco una volta finito il formaggio?
(Bertold Brecht)

 

Frasi, citazioni e aforismi sul tè







Frasi, citazioni e aforismi sul tè


Frasi, citazioni e aforismi sul cibo e la cucina

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Il tè è una tazza di vita.
(Anonimo)

Ogni tazza di tè rappresenta un viaggio immaginario.
(Catherine Douzel)

“Vuoi che partiamo subito per la nostra avventura”, domandò Peter Pan, “o preferisci prendere il tè?”. “Prima il tè”, rispose Wendy.”
(Peter Pan)

Il tè è saggezza liquida.
(Anonimo)

Ringrazia Dio per il tè, cosa farebbe il mondo senza? Come potrebbe esistere senza? Sono molto felice di non essere nato prima della scoperta del tè.
(Sir Philip Sidney)

Un bagno rinfresca il corpo, una tazza di tè lo spirito.
(Proverbio Giapponese)

E’ sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze – rispose il Capellaio.
(Alice nel paese delle meraviglie)

L’arte di bere il tè è un poema ritmato da movimenti armoniosi.
(Nitobe Inazō)

Il primo infuso è per il gusto. Il secondo infuso è per il piacere. Il terzo infuso è per l’occhio. Il quarto infuso è per il rilassamento.
(Proverbio Cinese)

La temperatura ideale per un tè è di due gradi più calda di quello giusta.
(Terri Guillemets)

L’amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un tè.
(Anonimo)

Il tè è saggezza istantanea − basta aggiungere acqua!
(Astrid Alauda)

Il contiene (annacquata) la sapienza dell’Oriente, il caffè l’efficienza dell’Occidente. E quindi chi breve il tè si prende una pausa mentre chi beve il caffè ha bisogno di una pausa.
(Elite Daily)

Chi beve il tè si fa domande, chi beve il caffè dà le risposte, chi beve il tè medita e chi beve il caffè prende appunti, chi beve il tè assapora il giorno e chi beve il caffè lo vive. Chi beve il tè è romantico e fantasioso, e chi beve il caffè appassionato ed efficiente.
(Elite Daily)

L’amore e l’amicizia non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.
(Detto Zen)

Arthur sbatté le palpebre fissando i monitor accesi e sentì che mancava qualcosa di importante. Improvvisamente si rese conto di quello che mancava.
“C’è un tè su questa astronave?” chiese.
(Douglas Adams)

Se hai freddo, una tazza di tè ti riscalda.
Se sei depresso, ti rincuora.
Se sei agitato, ti rilassa.
(William Gladstone)

“Per il solito”. Il solito era un infuso ben carico di diversi tipi di tè orientali che le rinfrancavano l’animo dopo la siesta
(Gabriel Garcia Marquez)

Le migliori foglie di tè devono piegarsi come stivali di cuoio dei cavalieri tartari, arricciarsi come le corna di un bue potente, schiudersi come la nebbia che sale da un burrone, scintillare come un lago sfiorato dallo zèfiro ed essere umide e molli come terra bagnata dalla pioggia.
(Lu Yu)

Beviamo, nel frattempo, un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina i bambù, le sorgenti gorgogliano lievemente, e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero, lasciandoci trasportare dalla meravigliosa insensatezza delle cose.
(Okakura Kakuzō)

Gli inglesi hanno un cordone ombelicale che non è stato mai tagliato, attraverso cui scorre un flusso continuo di tè. E’ curioso osservarli in occasione di improvvisi eventi tragici, orribili, o catastrofici. Il cuore sembra arrestarsi, tutte le membra paiono paralizzate, finché qualcuno non prepara velocemente “una buona tazza di tè”, che non manca di produrre in breve tempo il suo effetto benefico e rinfrancante. E’ un vero peccato che non tutte le nazioni siano altrettanto consapevoli del potere del tè. Le conferenze sulla pace mondiale si svolgerebbero in modo molto più tranquillo se al momento opportuno fosse fatta circolare tra i partecipanti “una buona tazza di tè” o, meglio ancora, tutto un samovar.
(Marlene Dietrich)

La filosofia del tè è igiene perché richiede la più rigorosa pulizia;
è economia perché dimostra che il benessere risiede nella semplicità piuttosto che nel complicato e pretenzioso;
è geometria morale, in quanto definisce il rapporto tra i nostri sentimenti e l’universo.
(Okakura Kakuzō)

Il tè non ha l’arroganza del vino, né la supponenza del caffè e neppure la leziosa innocenza del cacao.
(Okakura Kakuzō)

La saggezza di tutto l’universo è in una tazza di tè.
(Proverbio tuareg)

La prima tazza inumidisce le mie labbra e la mia gola.
La seconda allontana la mia solitudine.
La terza fa scomparire la pesantezza del mio spirito,
reso confuso da tanta lettura.
La quarta esala una leggera traspirazione, e disperde
attraverso i miei pori tutti i dispiaceri della vita.
La quinta mi purifica.
La sesta mi apre il regno degli immortali.
La settima, oh potessi berne di più!
Non avverto più il soffio del vento che gonfia le mie maniche.
Trasportato da questa dolce brezza io raggiungo i cieli.”
(Lu Tung, Canto del tè)

Il tè è una delle principali forme di civiltà in questo paese.
(George Orwell)

Se un uomo non ha tè in , è incapace di comprendere la verità e la bellezza.
(Proverbio Giapponese)

Un tè allo zenzero fortifica la vista interna, allarga la capacità dell’occhio sepolto, fa dire allo spirito dov’è entrato: io posso.
(Guido Ceronetti)

L’estasi è una tazza di tè e un dolce di zucchero in bocca.
(Alexander Puskin)

Chi potrebbe negare che, mentre sto sorseggiando il tè nella mia sala, sto ingoiando l’intero universo e che in questo istante in cui porto la mia tazza sulle labbra è l’eternità stessa che trascende il tempo e lo spazio?
(DT Suzuki)

L’amore e lo scandalo sono i migliori dolcificanti del tè.
(Henry Fielding)

Non v’è problema così grande o grave che non possa essere diminuito da una buona tazza di tè.
(Bernard-Paul Heroux)

Ci vogliono tre condizioni per fare il the: il tempo, il focolare e gli amici.
(Proverbio tuareg)

Un profumo di avventura e di poesia esce all’infinito da ogni tazza di tè.
(Henri Mariage)

Il caffè è per i vincenti, per gli intraprendenti, per chi ignora il tè, rinuncia al pranzo, si alza presto, si impegna perché è oppresso dai sensi di colpa, per mentecatti privi di spiritualità, ossessionati dal denaro e dal prestigio sociale. Dovremmo rifuggire il caffè e dedicarci anima e corpo al tè, l’antica bevanda dei poeti, dei filosofi e dei meditatori.
(Tom Hodgkinson)

Non trovo mai una tazza di tè abbastanza grande o un libro abbastanza lungo da soddisfarmi.
(Clive Staples Lewis)

Nella vita ci sono poche ore più piacevoli dell’ora dedicata alla cerimonia del tè pomeridiano.
(Henry James)

Quasi tutti avevano nella vita una passione che consideravano particolarmente importante […]. E la sua qual era?, si era chiesta. Il tè? Di sicuro c’era qualcosa di più importante. Ma cosa? Aveva guardato la signorina Maktusi, quasi in cerca di ispirazione, ma non le era venuto in mente niente e aveva deciso di tornare sull’argomento più avanti, durante una pausa, quando avrebbe avuto tempo per simili sconvolgenti speculazioni filosofiche.
(Alexander McCall Smith)

Il tè è un’opera d’arte, e solo la mano di un maestro può renderne manifeste le qualità più nobili.
(Okakura Kakuzō)

Esiste un tè buono e uno cattivo, così come esistono dipinti belli a altri brutti – questi ultimi più frequenti. Non esiste ricetta per preparare il tè ideale, così come non ci sono regole che consentano di creare un Tiziano o un Sesson.
(Okakura Kakuzō)

Il tè, bevanda di popoli cerimoniosi, somiglia al monsone, alle piogge tropicali; calmante oppure eccitante, invita alle parole, alla distensione.
(Pascal Bruckner)

Una donna è come una bustina di tè. E’ solo quando si trova nell’acqua calda che si realizza quanto è forte.
(Eleanor Roosvelt)

Sicuramente una bella donna non così bella come quando prepara il tè.
(Mary Elizabeth Braddon)

Il tè dovrebbe essere preso in solitudine.
(Clive Staples Lewis)

Strano come una teiera
possa rappresentare allo stesso tempo
il conforto della solitudine
e il piacere della compagnia.
(Zen Haiku)

Con la neve sciolta faccio bollire tè profumato.
(Mencio)

La lettura migliora in compagnia di un tè. Alternativamente, un tè migliora in compagnia della lettura.
(Sergio Ricossa)

“Voglio che tu beva il mio tè. Sentirai, il profumo ti arriverà all anima”. Parlava di un tè prezioso, giuntole da Calcutta… Un profumo acuto si spandeva nell’aria… Ella versò in una tazza la bevanda e l’offerse ad Andrea, con un sorriso misterioso. Egli rifiutò dicendo “Non voglio berlo in tazza ma da te”… “Ora prendi un bel sorso”… Maria, teneva le labbra serrate, per contenerlo… E Andrea la baciò, suggendo da essa tutto il sorso…
(Gabriele D’Annunzio)

..L’ ora del tè fumante e dei libri chiusi, la dolcezza di sentire la fine della sera, la stanchezza incantevole e l’adorata attesa dell’ombra nuziale e della dolce notte.
(Paul Verlaine)

I giorni di pioggia dovrebbero essere passati a casa con una tazza di tè e un buon libro.
(Bill Watterson)

Un uomo che vuole farsi strada nella vita non può fare di meglio che andare per il mondo con una bollente teiera in mano.
(Sydney Smith)

“Bene” tagliò corto la signora Ramotswe. “Allora facciamoci una bella tazza di tè e studiamo il modo di affrontare il problema che ci ha sottoposto la signora Holonga l’altro giorno. Non possiamo stare tutto il tempo a parlare di uomini, dobbiamo metterci al lavoro. C’è molto da fare”.
La signorina Makutsi preparò il tè rosso e lo sorseggiarono discutendo la strategia migliore per trattare la questione dei pretendenti della signora Holonga. Il tè ovviamente ridimensionò il problema, come sempre, e dopo il primo giro, quando la signorina Makutsi prese la teiera leggermente sbreccata per riempire di nuovo le tazze, avevano ormai ben chiaro in testa cosa fare.
(Alexander McCall Smith)

Bussarono alla porta e il cameriere entrò con il vassoio del tè e lo posò sul tavolino giapponese. Si udì un tintinnire di tazze e di piattini e il sibilo flautato di un samovar georgiano. Un paggio portava due coppe cinesi. Dorian Gray si alzò e si versò il tè. I due uomini si avvicinarono lentamente alla tavola e alzarono i coprivivande.
“Andiamo a teatro, stasera, – disse lord Henry.
“Sarei lieto di venire con voi” – disse il giovane.
(Oscar Wilde)

Per i nostri soldati il tè è più importante delle munizioni.
(Winston Churchill)

L’uso del tè è sovranamente raccomandato ai Gentiluomini d’Ingegno Acuto; di costoro potrà così essere preservata la continuità delle Idee Distinte, e ciò grazie al di lui ineguagliato potere di eliminare oppure prevenire Sonnolenza e Ottusità, Offuscamenti e Nuvole del Cervello e delle Facoltà Intellettuali. Il tè genera un’ardente Prontezza, disperde l’Oppressione, mantiene vigile l’Occhio e lucida la Testa; anima il Pensiero, infonde rinnovato vigore all’Invenzione, sveglia i Sensi, purifica Cuore e Mente, mantiene e accresce Idee già per sé vivaci, eccita i poteri dell’Intelletto.
(Thomas Short)

Sono un bevitore di tè incallito e impudente, che da molti anni annaffia i suoi pasti solo con l’infusione di questa affascinante pianta; il cui bricco ha a malapena il tempo di raffreddarsi; che col tè si sollazza la sera, col tè si conforta a mezzanotte, e col tè saluta il mattino.
(Samuel Johnson)

Ho sempre paura che la creazione possa finire prima dell’ora del tè.
(Sydney Smith)

Il tè si beve per dimenticare il frastuono del mondo.
(T’ien Yiheng)

E all’improvviso il ricordo mi è apparso. Quel gusto era quello del pezzetto di madeleine che zia Léonie la domenica mattina a Combray […] mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio quando andavo a darle il buongiorno in camera sua. La vista della piccola madeleine non mi aveva ricordato niente prima di averla gustata […]. Ma, quando di un antico passato non sussiste niente, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più intensi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore restano ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, a reggere, senza piegarsi, sulla loro gocciolina quasi impalpabile, l’immenso edificio del ricordo..
(Marcel Proust)

La strada per il paradiso passa attraverso una teiera.
(Proverbio Inglese)